Nuove Carene Navali
ad alta efficienza idrodinamica
con riduzione della resistenza di oltre il 20%
Risparmio energetico con
MICROBOLLE AUTO-PRODOTTE
dislocanti a velocità di carene plananti*
* La curva di resistenza è una linea retta
Vendita Brevetto internazionale
di Luigi Mascellaro
Progettista Navale
Innovative Naval Hulls
high hydrodynamic efficiency
with reduced resistance more of 20%
Energy saving due to
SELF-PRODUCED MICROBUBBLES
displacement at speed of planing hulls*
* Resulting resistance curve is straight line
International Patent Sale
by Luigi Mascellaro
Naval Designer
®
Self-Lubricated Air
MONOTRICAT
INTERNATIONAL PATENT FOR LICENCE / SALE
Idonea per vari tipi di imbarcazioni: yachts, traghetti pax, pattugliatori costieri, imbarcazioni da lavoro ecc.
Suitable for various types of vessels: yachts, ferry boats, coastal patrol boats, work boats, etc.
MONOTRICAT Srl - ROMA (ITALY) Via Fosso della Castelluccia, 146/22 (00134) Phone/Fax +39.06.5059219 Mobile +39.335.5846974
Email: monotricat@hotmail.com, luigi.mascellaro@hotmail.it Skype: monotricat Web: www.monotricat.net
Scopo di questa nuova architettura di carena è quella di ottenere imbarcazioni che abbiano:
- alta efficienza,
- elevato comfort di navigazione,
- grande capacità di carico,
- idonee a navigare oltre la velocità (teorica) dello scafo ovvero tra velocità dislocante e planante.
Questi risultati si conseguono grazie ad un particolare design della carena che, partendo da una sottile prua, procede verso la zona poppiera allargandosi e assumendo in sezione una forma di catamarano con un fondo piatto. La zona prodiera causa la creazione di un moto ondoso e turbolento (spray di prua) come energia cinetica, riducendo la resistenza laminare del fondo dello scafo. Come effetto collaterale questa turbolenza (energia cinetica) contiene micro-bolle d'aria, riducendo l'attrito viscoso. Questo fenomeno permette un miglioramento energetico del 20%, scientificamente dimostrato da Istituti Nazionali di Ricerca e Istituti Universitari quali: I.N.S.E.A.N. C.N.R. Consiglio Nazionale delle Ricerche – Istituto Vasca Navale di Roma, e Dipartimento Navale dell'UNITS - Università di Trieste. Questi Istituti confermano che questa carena è in grado di ottenere una riduzione della formazione ondosa e suo recupero con trasformazione sotto la zona poppiera dell’energia cinetica in energia di pressione con conseguente sollevamento della stessa; una riduzione della resistenza, minori consumi fino al 20% (scientificamente provati); recupero degli spray ingenerati dalla prua e convogliati sotto la carena; riduzione del beccheggio; minore influenza delle avverse condizioni meteo-mare alta capacità di carico (verificata su modello di 8 metri autopropulso); ottima capacità di auto-raddrizzamento.
Lo studio di questa nuova carena si è sviluppato nel tempo con la realizzazione di decine di imbarcazioni della lunghezza da 1,5 a 8 metri, testati in acque libere ed acque ristrette, e provati sia in mare che lago, con o senza propulsore, e culminati nel gennaio 2009 con la sperimentazione presso il Dipartimento Navale dell’Università di Trieste, e nell’agosto 2010 e agosto 2011 presso l’I.N.S.E.A:N.-C.N.R. – Istituto Vasca Navale di Roma (carena C2565 e carena C2565A). (eseguite prove di rimorchio presso il Dip. Navale dell’Universita’ di Trieste -2009, e presso l’Istituto Vasca Navale di Roma I.N.S.E.A.N-C.N.R.. - Agosto 2010 Carena C2565 / Agosto 2011 Carena C2565A).
Risultati ottenuti da questa nuova architettura di carena progettata per imbarcazioni fino a 45 – 50 m per usi civili e militari:
1) Riduzione della resistenza di attrito, inglobando gli spruzzi di prua (schiuma).
2) Aumento della capacità di carico ad uguale lunghezza con una maggiore larghezza (effetto piattaforma)
3) Aumento del comfort in condizioni meteo-mare avverse.
4) Eccezionale stabilità di piattaforma.
5) Aumento della manovrabilità in aree ristrette.
6) Minore pescaggio,
7) Ampia possibilità di vari propulsori a seconda dell’impiego,
8) Notevole aumento dell’autonomia,
9) Superamento delle limitazioni tipiche delle carene dislocanti (la curva della resistenza risulta essere una retta (ved. modello Trieste 2009).
Le verifiche tecnico-scientifiche ai punti 1 e 2 sono state eseguite presso l’ I.N.S.E.A.N – C.N.R. di ROMA. Per dimostrare le prestazioni dei punti 3, 4 e 5 , ci si e’ avvalsi di un modello di metri 8 x 2.4 con autopropulsione in acque libere. (Disponibile per test in scala reale).
Ulteriori modifiche sono state apportate nel 2011 con il risultato di una ulteriore significativa diminuzione della resistenza del 10%, modifiche e relative prove sempre eseguite presso la Vasca Navale di Roma INSEAN-C.N.R..
VANTAGGI OTTENUTI:
A seguito della lunga e approfondita sperimentazione condotta si può affermare un elevato comfort di navigazione anche in condizioni meteo-mare avverse. Le migliori capacità di tenuta al mare derivano dall'effetto WAVE-PIERCING e dalla migliore stabilità. L'effetto wave-piercing è causato dal design della prua. La stabilità è il risultato del rapporto lunghezza/larghezza (l/b) da 2,8 a 3,6 , che comportano: un’elevata stabilità trasversale, grande abitabilità interna ed esterna; riduzione della formazione ondosa; recupero energia cinetica; flusso turbolento e spray nei tunnel; fondo carena a pressione variabile (effetto “mono-stab” ossia il suo assetto non varia in dipendenza dalla variazione di velocità), concorrono a ridurre la resistenza, mentre il flusso dell’acqua accelerato in zona propulsori ne migliora l’efficienza. Anche per scopi di difesa militare la carena presenta vantaggi per la notevole stabilità anche in condizioni meteo-mare avverse che facilita la possibilità di ricerca e puntamento, la massima manovrabilità in acque ristrette, minore pescaggio, ampia possibilità di vari propulsori a seconda dell’impiego, maggiore capacità di carico (effetto piattaforma), superamento delle limitazioni tipiche delle carene dislocanti (la curva delle resistenze risulta essere pressoché una retta). Per la polizia marina la carena è anche ideale per il pattugliamento, la sorveglianza e il controllo delle acque.
Il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti – Dipartimento per i Trasporti, la Navigazione e gli Affari Generali, Direzione Generale per la Vigilanza sulle Autorità Portuali, le Infrastrutture Portuali ed il Trasporto Marittimo e per le Vie d'Acqua Interne, con comunicazione PEC del 1 Agosto 2018 (M_INF.VPTM.REGISTRO UFFICIALE.U.0020653.01-08-2018 Prot. DGVPTM/DIV.4/MM), ha certificato l’idoneità della carena Monotricat per il rinnovo della flotta di unità navali destinate ai servizi di trasporto pubblico locale marittimo e per la realizzazione di traghetti passeggeri sulla base della certificazione del C.N.R. e dell'Università di Trieste circa la capacità di questa architettura navale di ridurre la resistenza viscosa di attrito del'acqua, e quindi la possibilità per chi utilizza la carena Monotricat di accedere ai Fondi stanziati in Legge di Bilancio per il rinnovo della flotta di unità navali.